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Maqui, il frutto degli sportivi

Il maqui Aristotelia chilensis è una pianta sempreverde della famiglia delle Elaeocarpaceae che si presenta come un grosso arbusto dal fusto sottile ed elastico che può raggiungere i 5 metri di altezza. Le foglie sono ellittiche ed è caratterizzata da fiori bianchi e succose bacche di colore blu scuro, grandi quanto un’oliva.
Il Maqui, pare avere caratteristiche simili alle ormai famose sorelle Goji e Acai.
Il maqui cresce spontaneo nell’America del sud, in particolare in Cile e in Patagonia ed è una pianta conosciuta già da secoli dalle popolazione locali. Cresce spontaneamente proprio in Patagonia, terra di confine dove la natura è selvaggia e il meteo mette a dura prova chi vi abita e la vegetazione stessa. Resiste alle intemperie dei suoi luoghi d’origine perché ricco di sostanze protettive e viene catalogato fra le bacche più interessanti di “lungavita”.
Questo mirtillo rigorosamente selvaggio (se coltivato perderebbe le sue caratteristiche), si caratterizza per il colore blu intenso dotato di un potere straordinario. Ricchissimo di polifenoli, il maqui si protegge dalla natura aggressiva in una sorta di auto difesa, e la sua polpa così preziosa, è un vero e proprio concentrato di delfinidine idrosolubili (la migliore categoria di polifenoli), facilmente assorbibili dal nostro intestino.
La bacca di maqui è ricca di un particolare gruppo antiossidanti, i polifenoli della classe della famiglia degli antociani, le delfinidine, che sono considerati i più efficaci tra i poiché idrosolubili e quindi maggiormente biodisponibili.
Della pianta si utilizzano principalmente le bacche, talvolta anche le foglie. La raccolta dei frutti viene fatta a mano tra dicembre e marzo.
La principale azione del maqui è quella antiossidante che dona alla bacca la capacità di neutralizzare i radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento precoce del nostro organismo e dell’insorgere di malattie tumorali o degenerative.
Il Maqui è molto apprezzato dagli sportivi, che lo considerano un valido aiuto per combattere l’ossidazione da attività fisica.
Una delle proprietà riconosciute dalla medicina tradizionale nei paesi originari, alle bacche di maqui è la proprietà astringente, utile nei casi di dissenteria e un’altra utile e interessante proprietà delle foglie di Maqui, è quella antinfiammatoria. Sebbene non sia potente come alcune piante nostrane, come ad esempio il salice, il Maqui risulta particolarmente indicato per lenire le irritazioni della mucosa orale, bocca e gola.

Il Maqui ha effetti positivi anche sull’umore e può essere di aiuto per le donne che lottano con ritenzione idrica e cellulite. È utile anche per chi ha problemi a livello di metabolismo e per chi è a rischio cardiovascolare.

Da alcune ricerche in corso, inoltre, emergerebbe che il Maqui favorisca la biogenesi mitocondriale, ossia la formazione di nuovi mitocondri, i corpuscoli che producono energia con il meccanismo aerobico. Questo rappresenta un grosso vantaggio non soltanto nelle discipline aerobiche, ma anche nei giochi individuali e di squadra. Un maratoneta, anche amatoriale, produce una quantità di sostanze pro infiammatorie molto alto e per questo il Maqui può intervenire in suo aiuto, perché combatte l’infiammazione e i radicali liberi, rendendo meno frequenti gli infortuni. Andrebbe poi associato agli Omega-3 che hanno un notevole effetto antinfiammatorio. Essi, però, agiscono con un meccanismo differente da quello del Maqui. Gli effetti di essi e quelli del Maqui, dunque, si sommano.
Il maqui è anche ricco di vitamina E e B5 e nettamente superiore alle già citate bacche di Goji e di Acai.
• vitamina E, utile nella protezione delle cellule dallo stress ossidativo;
• vitamina B5, che riduce stanchezza e affaticamento, aumenta le prestazioni mentali e ripristina il normale metabolismo energetico.
Essendo difficile reperirla, In Italia non è in vendita nel suo stato originario, ma possiamo assumerla attraverso un integratore funzionale e sotto forma di succhi e infusi. Una tazza per 3-4 volte al giorno permette di usufruire delle proprietà di questa pianta, oltre ad accelerare la guarigione di ulcere e ferite. Inoltre le Bacche di Maqui hanno importanti proprietà medicinali: antibatteriche, toniche ed astringenti, analgesiche e febbrifughe, antitumorali.
Le sue innumerevoli qualità rendono le Bacche di Maqui il sovrano indiscusso della famiglia delle cosiddette “superbacche”, sopra a Goji, mirtilli, cranberry, sambuco, ribes ed acai, nonché il miglior alleato a tua disposizione per contrastare l’infiammazione cellulare, di ossa e articolazioni.

Dott.ssa Luciana Serpe

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